giovedì 30 luglio 2009

La Calvana di Notte... CHE BELLA!

Camminare di notte è veramente un'esperienza affascinante. In verità ieri era la seconda volta che lo facevo, e la prima è stata TANTI ANNI FA... ma è stato davvero bello.

Il Kappa come al solito ha organizzato una bella gita, col suo spirito intraprendente ed aggregante, sempre col sorriso e pronto al sacrificio per tutti, anche per chi ha conosciuto da 5 minuti (se ovviamente se lo merita eh, mica è scemo!!!). Il suo spirito è veramente davvero unico, c'è molto da imparare!!! Inoltre, siccome mi mancava la frontale me l'ha procurata e poi mi ha riportato la birra da Fussen, che omo, che omo!!!

Passiamo alla gita. Ritrovo a Santa Lucia per la partenza, dove trovo il Kappa, Gino, Fabio, Francesca e Grazia già quasi pronti. Il tempo di "inforcare" le scarpe da trekking e si parte, destinazione Croce di Cantagrilli via sentiero 40. Primo tratto di asfalto per scaldarsi e scambiare le prime battute al chiarore del tramonto per rompere il ghiaccio coi nuovi, e poi si parte subito in salita!!!

Il sentiero è noto, ma il buio della notte cambia tutta la prospettiva. La luna (ieri una bella mezza luna) rischiara appena, non riuscendo a sfondare la coltre di umido che purtroppo in questo periodo attanaglia tutte le cose, inclusa la montagna. La prima parte di sentiero scorre bene, e il passo è tranquillo, quasi per tutti. Il Kappa, come suo solito, fa da "scopa" chiudendo il gruppo e trascinando chi arranca, sacrificandosi non poco...

Alla luce delle frontali a LED, il bosco ha un aura strana, quasi magica e la mente viaggia immaginando chissà quali incontri e con quali animali che abitano il bosco. Aguzzando l'udito, si odono fruscii "sospetti" dietro gli alberi e per me è un attimo lanciare lo sguardo per penetrare la notte e cercare di scorgere la presenza di qualche specie (non che sia un esperto, ma mi piacciono gli animali in genere -serpentelli esclusi!!!-). Finalmente dopo un po' i miei sforzi sono ricompensati quando a meno di 20 metri mi attraversa la strada un giovane capriolo che saltella allontanandosi rapido, disturbato da noi invasori del suo territorio!!! Che bello, sono sempre emozionanti per me questi incontri.

Arriviamo fino alla Fattoria Didattica "I Biancospini" dove incrociamo diverse mucche, di sicura razza chianina, al pascolo: mmmh, che buone bistecche ;o). Inoltre, qui si apre il bosco e possiamo ammirare uno cielo splendido ammantato di stelle ben visibili, nonostante la foschia la luna e l'inquinamento luminoso della piana comunque sempre incombente. Aguzzando l'occhio si intravede anche la Via Lattea e... UNA STELLA CADENTE!!!

Espresso il desiderio, si prosegue verso la cima, dato che siamo un po' in ritardo e dopo circa 400 mt si incontra il branco di cavalli selvatici stanziale di questa zona. Si ode distintamente il nitrito del capo branco che richiama l'attenzione degli equini per evitare questi fastidiosi intrusi, ma si distinguono chiaramente le sagome di una cavalla col suo puledrino, varie coppie di occhi che ti guardano curiosi e poi, dopo altri 200mt, l'imponenza di un cavallo bianco che ci si pone davanti lungo il sentiero con fare altero e basito. Mi fermo per ammirarlo, tanto è bello: è veramente un simbolo di libertà e forza, potenza e controllo, bellezza e sogno. Poi, sicuramente scocciato dalla nostra presenza, riparte piano piano per spostarsi in un'altra zona e noi possiamo proseguire.

In cima alla Croce di Cantagrilli ci mettiamo ad ammirare il panorama delle luci intorno a noi, che, benché segnino le ferite provocate dall'uomo alla natura, permettono di distinguere zone a noi familiari, ma su cui ci troviamo a discutere perché non certi che siano proprio quelli. Il mondo di notte è veramente diverso e l'indista massa di luci della piana fiorentino-pratese confonde ancora di più i contorni di ciò che, durante il dì, sembra così familiare.

Da qui, il sentiero diventa più dolce e comincia la fase discedente. Il gruppo si è ricompattato e continuano le chiacchiere e le camminate, ma l'ora tarda ci spinge a non soffermarci troppo ad ammirare le stelle. A un certo punto troviamo la carcassa completamente spolpata di un agnello o similare (onestamente, non sono un veterinario o un antropologo, ma la cassa toracica ricordava proprio le costine d'agnello...).

Giunti alla Croce della Retaia, lo sguardo spazia sulla piana di Prato e Pistoia, col Monte Ferrato e lo Javello sulla destra e Prato proprio a picco sotto di noi. Le luci e le ombre ti fanno distinguere stavolta luoghi familiari: il ponte Datini, il Viale Galilei, la declassata, la circonvallazione ovest; peccato non riuscire a distingure il duomo e gli altri monumenti. Lo spettacolo della Luna che tramonta verso il Montalbano diventando sempre più rossa mentre si tuffa nelle umide nuvole di caldo è una bellissima immagine!

Si parte per la ripida discesa verso Case Bastoni, ma l'entusiasmo e la stanchezza mi fanno sbagliare sentiero (oddio, non è che l'assenza di segni CAI dia poi tanto una mano ...), ma il mio senso dell'orientamento e la relativa semplicità del crinale mi aiutano a ritrovarlo dopo poco: che figura però con gli altri camminatori che mi seguivano!!! e la "scopa" Kappa ci ha ormai superato... La discesa è veramente ripida e occorre fare attenzione; l'ora tarda, la stanchezza e il caldo che diventa più forte rendono ogni passo più insidioso ma per fortuna nessuno scivola o si fa male, solo affaticamento, tanto!!!

Alla fine torniamo al punto di partenza intorno alle 1.30. Ci abbiamo messo veramente tanto, incluse le soste per aspettare i ritardatari, troppo per una gita notturna di poco più di 13km nel mezzo alla settimana ma sono onestamente molto soddisfatto di aver fatto tardi per una così bella esperienza.

Grazie KAPPA per averla organizzata, ti prendo in giro, ti "critico", ma ti voglio un gran bene!!!

Alle prossime gite! (o corse che visto il caldo sono purtroppo rimandate perché così un ce la fo!)