lunedì 23 marzo 2009

Maratonina di Pistoia - GRANDE!!!

Torniamo a correre! Dopo uno stop forzato a causa di infortunio (affaticamento agli adduttori) e calo di voglia (!!!) ripendo a correre con una mezza. Beh, non è il massimo visto che non mi alleno da 2 settimane, ma se non sblocco la situazione addio maratona!

Nonostante le premesse di Kappadocio sul percorso, mi è sembrato molto piacevole. Sarà stata la bella giornata, la compagnia o il tempo finale (1hr 48'14"), ma a me è sembrato comunque carino. Peccato certo per il doppio giro nella parte industriale, ma in fondo si è trattato di meno di 1/3 di gara. Il resto si è corso nel centro di Pistoia (grazie a tutti quelli che, in fila di domenica mattina, hanno salutato i corridori con i loro clacson: STATE A CASA!!!), vicino a dei canali, in mezzo a pochi tifosi silenziosi (gnamo gente, gnamo!!!). Direi che è una corsa che si può rifare.

Partiamo con Kappadocio e una sua amica (che lui manco mi ha presentato!!!) e il ritmo è subito buono: 5'32, contro il 5'51" previsto per farla in 2 ore spaccate. Mi lamento un po' per l'andatura, ma visto che gli altri due non accennano a rallentare e che teniamo il passo dei palloncini delle 2 ore (ma che pacesetter sono?), proseguiamo tra alti e bassi su questa media. Fra l'altro, bisognerebbe imparare ad essere più costanti, ma tra una chiacchiera e una curva l'altalena è inevitabile!

Passiamo ai primi ristori e chiudiamo la 10km in 58' abbondanti. A questo punto, scatta il competitivo che è in me! Se abbiamo chiuso i primi 10 sotto l'ora si può provare a fare la mezza in 1hr55', non trovate? Comincia allora una lenta ma inesorabile progressione, con la quale lascio sul posto i miei compagni di avventura, e che mi porta a ridurre abbondantemente la media al km, fino ad arrivare ad un fantastico 4'40" al 15°km! Da lì è un continuo sotto i 5' al km (4'57" il riscontro più lento), ripendo e supero diversi concorrenti e i palloncini dell'1hr55' con una certa facilità. Intorno al 19km, Kappadocio, con uno sprint degno del miglior Baldini, mi riprende e mi affianca per l'ultimo tratto di corsa, quello un po' più noioso perché si arriva sul rettilineo finale che si percorre avanti e indietro. Vedo passare davanti a me il palloncino di 1hr45' e poi quello di 1hr50': metto quest'ultimo nel mirino e provo a raggiungerli, ma le forze sono ormai poche e non riesco a sprintare per superarli! Ma quando tagliamo il traguardo, il GPS segna 1hr49'16" di corsa per un totale di 21,300 ca.

Sono ovviamente molto contento sia per il tempo che per la corsa. Il cronometro mi ha dimostrato che, nonostante la pausa forzata, gli allenamenti stanno dando i loro frutti: occorre migliorare nelle ripetute e nei corti (5km - 10km) per aumentare la velocità. La corsa è stata buona per tutta la durata della gara, ovviamente con un po' di fiato corto alla fine (però, insomma, era la prima volta da tanto che correvo così forte nell'ultima parte di un evento lungo!), e la stanchezza non è eccessiva (a parte il mal di testa la sera, ma tra festa del giorno prima e corsa era normale...). Inoltre, è stato piacevole vedere che nei primi km insieme agli amici potevo parlare tranquillamente, quindi il ritmo maratona per Torino c'è già, manca solo un po' di fondo da fare nelle prossime settimane.

lunedì 9 marzo 2009

secondo lungo per Prato - 07 Marzo

è sabato mattina, un sabato di primavera: sole, zero nuvole, una leggerissima brezzolina, i primi alberi in fiore (le mimose tra un po' sfioriscono!), la voglia di andare al mare o a passeggiare è alta! Ma Torino incombe -manca poco più di un mese!- e occorre mettere km sulle gambe.

La tabella prevede 28km + riscaldamento in 2h55' a 5'51"/km. Infilo le scarpette, preparo borraccia e barrette (di sabato purtroppo non ho trovato gare dove ci siano ristori, quindi devo andare in autogestione), prendo il redivivo GPS (mitico 305!!!), inforco lenti e cappellino e... VIA!!!

Decido per un itinerario mai fatto prima: andata fino a Galceti e poi rientro, sfruttando la ciclabile di Prato. Peccato che la ciclabile non sia interamente percorribile a causa di lavori ormai eterni su alcuni tratti però la maggior parte del percorso di andata è su strade con zero traffico.

Parto e il passo al km è subito basso (sarà colpa delle ripetute di ieri sera a 4'54"???) intorno ai 5'35". Anche troppo veloce visto che dovrei fare un lungo lento, decido di continuare così pur sapendo che pagherò alla distanza.

Per la strada incontro poche persone, dei podisti solitari come me, alcuni ciclisti, qualche sporadico passeggiatore col cane o in compagnia. A Maliseti scopro un "nuovo" mondo: campi coltivati, un piccolo maneggio con un lallo bianco e... appartamenti in vendita accanto alla casa circondariale! Se qualcuno si vuole accomodare i vicini sono molto tranquilli...

Passo per Galceti e mi infilo nel parco: Prato è fortunata ad avere le cascine di Tavola e il Parco del Monte Ferrato, altrimenti con tutte le imprese tessili in zona... Qui mi imbatto in un terranova gigante: mamma che testolona!!!

Si prosegue per Figline, dove ci fu una strage nazista ed ora è un tranquillo paesino nella parte nord di Prato. Si passa per Villa Fiorita, si rientra in Viale Galilei e per Santa Lucia. Lungo la ciclabile c'è un po' più di gente (sarà anche l'ora più tarda...): peccato notare come tante persone non rispondo al mio "Buongiorno" - che li stia spaventando???

Corro a fianco del Bisenzio, minaccioso fino a 2 giorni prima e ora placido come al solito: incontro pescatori, anatre e germani e le innumerevoli nutrie ormai padrone delle sponde che sguazzano felici nel fiume in cerca di cibo.

Passo da Piazza San Marco, Le Carceri, San Francesco, Via Roma e mi appresto a rientrare verso casa: mancano ancora 7-8km alla fine ma inizio ad accusare la stanchezza e l'acqua è quasi al termine! Peccato che l'ultima parte l'ho fatta tutta per strada, ma avevo bisogno di accorciare!!!

Arrivo al semaforo sulla statale a San Giusto che è rosso e... MI PIANTO!!!! 25km e non ci si fa a ripartire, ho tirato troppo e la stanchezza cumulata si fa sentire. Cammino e ritorno a casa. 2h19' il tempo impiegato, non male per essere in autogestione da solo completamente!

venerdì 6 marzo 2009

Il meraviglioso mondo delle api (2)

Seconda puntata!

Ieri Duccio Pradella, biologo, apicoltore e presidente dell'A.R.P.A.T. di Firenze ha fatto una lezione sulla biologia delle api. L'argomento, alquanto noioso come titolo, è però fondamentale per chi vuole conoscere questo mondo affascinante: in fondo, se non sai come sono fatte le operaie, i fuchi e le regine, come puoi sperare di allevarle???

Duccio è bravo, competente, ma non è un oratore. Sarà anche il gruppo che non lo facilita (c'è il solito chiacchierone e il signore che vuol fare il simpatico ma un gli riesce e che non capisce molto - certo sarà anche l'età, ovviamente a 30 anni è facile criticare chi ne ha molti più di te, non ha magari studiato e ha ovviamente più difficoltà a cogliere al volo termini tecnici e concetti -). La lezione al suocero è piaciuta molto, a me un po' meno: sono esigente, lo so!

Sicuramente rispetto allo Zoppi la presentazione è di tutt'altra levatura: pc, diapositive, proiettore, capacità di spiegazione superiori. Però rimane da vedere come sarà la parte pratica del corso, secondo me è quella che farà la differenza.

martedì prossima lezione. Sta diventanto un po' impegnativo, però cosa non si farebbe per contentare i soceri???

mercoledì 4 marzo 2009

Il meraviglioso mondo delle api

il titolo ha già detto tutto!!! Trascinato dal suocero, ieri prima lezione del corso sulle api organizzato dall'A.R.P.A.T. di Prato in collaborazione con quella di Firenze.

Dopo l'esperienza dell'anno scorso con lo Zoppi e la moria invernale delle nostre povere "pecchie", i' socero vuole che impari davvero a gestire l'apiario e quindi si riparte con il corso.

Il livello di questo corso è sicuramente più professionale, dato che ci saranno a parlare imprenditori apistici, veterinari, biologi, agronomi; certo il buon Zoppi aveva tutto un altro stile, più rustico e con MOLTA più esperienza sul campo... Però anche allevare api è diventata una professione a tutti gli effetti e quindi occorre alzare la tacca del livello di conoscenze. La presentazione è stata inizialmente un po' improvvisata, si vede che nessuno dei "professori" lo è di fatto nella realtà.

Pagata l'iscrizione (€100), riceviamo il kit del corso: blocco per appunti e penna, calendario del corso, brochure informative e fotocopie delle varie presentazioni del corso. Il costo è molto proporzionato, ci saranno 8-10 lezioni teoriche e 3-4 sul campo.

Il gruppo di studenti o aspiranti apicoltori è molto vario, sia in età che in aspetto, speriamo si crei un buon clima, anche se ci sono già 2-3 elementi chiamiamoli "peculiari" via... Dopo un po' di chiacchiere introduttive c'è la proiezione del video "I Re delle api" che parla di alcuni apicoltori professionisti e delle loro esperienze seguendo il ciclo annuale delle stagioni e quindi della vita delle api: veramente bello e fatto molto bene! Affascinante, come le immagini delle Dolomiti Bellunesi coperte di neve o il cucciolo di pastore tedesco che gioca con le api! Il video dura circa un'ora ma lo consiglierei a tutti, aspiranti apicoltori amanti del miele o "ignoranti" della materia perché la conoscenza di questo mondo è molto utile per apprezzare i prodotti delle api e per apprezzare ancora di più la natura.

Buon volo...

lunedì 2 marzo 2009

Vorno - Trofeo 3 Province

Ci risiamo!

Ormai colto dalla sindrome da "facciamoci del male nei we!" si riparte di primissima mattina anche di domenica (scusate se è poco alzarsi pure il giorno in cui anche Nostro Signore si riposò alle 6.40 per andare a correre...) e per fare una corsa delle 3P dove c'è sicuramente salita (quindi allenamento tosto). Ma la TAW si avvicina e non posso correre il rischio di fare brutte figure!!!

Siamo io, Kappadocio e la Sabina. Sul percorso Beppe ci ha già preso i cartellini ed è partito alle 7.30 (attenzione, è partito da Vorno alle 7.30 che è a circa 40' da Prato, quindi... c'è chi è più grullo di me). Sappiamo già che lo riprenderemo lungo il percorso... Il tempo oggi è piovoso, ma questo non ci spaventa, d'altronde ci sono "solo" 32km da fare e siamo tutti ben coperti... infatti, io e Kappadocio siamo senza Kway e io mi scordo pure che in borsa ho un giubbetto per proteggersi un po' da freddo e vento, si parte bene!!!

Facendo un balzo avanti, il percorso è stato molto interessante, con il giusto mix di asfalto e sterrato, quasi tutto in mezzo a boschi e con qualche cavallo e diversi cani sparsi per i vari giardini attraversati. La corsa mi è piaciuta molto, peccato solo che le nuvole basse abbiano ridotto la visibilità complessiva, ma direi sicuramente un percorso da rifare.

La Sabina opta per una 25km mentre i due scatenati si avviano per il percorso più lungo. Dopo il primo ristoro, salutiamo la Sabina e ci incamminiamo per una lunga salita di circa 10km complessivi, di cui gli ultimi 6 tutti su sterrato. Pendenza regolare ma poco prima del secondo ristoro mi devo fermare e camminare, si sente la fatica accumulata.

I ristori sono purtroppo molto scarni, specialmente i primi due: solo acqua, thè, arance, limoni e zollette di zucchero. Troppo poco per chi corre! Ai successivi troviamo almeno fette biscottate e marmellata per mettere qualcosa di solido tra i denti. Niente a che vedere con Porcari però.

Al secondo ristoro c'è la deviazione 25-32 e continuiamo a salire su e ci infiliamo nella nebbia, o meglio nella nuvola e finalmente smette di piovere (per forza, siamo dentro la nuvola e sopra il livello della pioggia!!!): bellissima emozione. I colori sfalsati, i rumori ovattati, un aura come un'ambientazione fantasy, i runner che appaiono e scompaiono dentro le nuvole: veramente un'esperienza incredibile. Ringrazio anche quelle persone che si sono adoperate per stare tutta la mattina al freddo e all'acqua in cima al monte per indicare la strada: davvero stoici!!!

Arrivati in cima, ci dicono che siamo sul punto più in alto dei colli pisani, e che si vede l'Elba e le altre isole dell'arcipelago toscano: occorre un atto di fede per crederci, perché non si vede nulla!!!

Iniziamo la discesa e dopo pochi km avverto un po' di fastidio alla mela destra. Mi fermo subito, memore della sciatica di anno scorso e da lì cominciamo ad alternare corsa-camminata per la restante parte. Almeno abbiamo il tempo di chiacchierare, scherzare con quelli dei ristori, e goderci la strada.

Arrivati in fondo, ritroviamo anche la Sabina ma non Beppe: per una volta ci hanno "fregati" (bella forza, sono partiti 1 ora prima e hanno fatto il percorso più breve!!!); e soprattutto troviamo l'ultimo ristoro con fettunta, vino, fette biscottate e un buon clima.

Darei voto 8 al percorso, 5 all'organizzazione (ma dove l'avete trovato quel signore che sventolava la paletta per indicare il parcheggio e il percorso?!?!?!), 6 alla prestazione e 10 alla compagnia, come al solito!!!

buone corse, ci vediamo sui sentieri

Di corsa sulla Calvana

Sabato mattina, dopo una settimana di lavoro in ufficio (e visto che lavoro a Pontassieve e abito a Prato, circa 600km di strada), cosa farebbe una persona nella media? Dormirebbe... Invece io no!

Mi alzo di buon mattino (alle 7 come al solito in fondo!) per andare a correre e stamani, complice l'avvicinarsi della TAW, devo assolutamente cominciare a fare un po' di corsa in salita. Scelgo di seguire il percorso del 2° allenamento DPAP (http://www.facebook.com/group.php?gid=42608209306#/event.php?eid=44133407963) perché lo conosco ed almeno ho un riferimento. Come spesso mi succede, parto da solo - il compagno di scarpinate è a camminare da un'altra parte.

Mi bardo con borraccia, barrette, scarpe, guanti e tutto il necessario compreso il GPS che... NON SI ACCENDE!!! Attimi di panico: l'avevo appena ricaricato (o almeno così credevo..) e sembra morto. Torno a casa per prendere almeno l'orologio da running ma anche quello ha la batteria a terra (che sia un segno?!?!) e quindi sconsolato decido di andare lo stesso, si farà senza riferimenti cronometrici!

Per fortuna kappadocio è così GENEROSO (grazie, davvero) da prestarmi il suo, quindi finalmente partenza! Da Santa Lucia si passa da Canneto e via su per Valibona. C'è uno splendido sole, temperatura fresca e sentiero asciutto, non si potrebbe chiedere di meglio! Lungo il sentiero le prime difficoltà sono però le rocce, alcune delle quali scivolose (bisogna stare attenti, è sempre inverno e in montagna la notte ghiaccia tutto), e la scarsa abitudine alla corsa in salita. Mi fermo 2-3 volte per camminare velocemente dei brevi tratti e arrivo al primo posto tappa (fattoria didattico naturalistica Biancospini) in 50'. Bevo, mangio, riprendo fiato e riparto!

Dopo altri 5-6 minuti di corsa il più bell'incontro della mattinata: 4 cavalli selvatici a riposo sui prati. Non posso non fermarmi e per fortuna ho con me il cellulare per fare delle foto: ci sono 4 calzini, nuvola bianca, lo stanco (il lallo sdraiato a riposarsi) e il timido (che si nasconde dietro ai rovi). Bellissimo, ne valeva la pena solo per vedere questi fantastici animali a distanza di 2 metri da me. Riparto. Per la strada incontro una coppia di ragazzi che mi incoraggia e nonostante tutto ho ancora fiato per rispondere. Arrivo a "cima Coppi", la croce di Cantragrilli e proseguo dato che adesso comincia la parte piano-discesa e il cronometro mi urge ad accelerare il passo.

Arrivato alla Croce della Retaia, una breve sosta per ammirare il panorama sulla piana e bere un altro po', ormai l'acqua è finita e quindi devo tornare verso la macchina. Inizia una discesa particolarmente impegnativa, sia per la pendenza, sia per il terreno (sentiero stretto e sassoso), sia per la stanchezza accumulata che ovviamente mi porta a mettere male i piedi in appoggio. Fortunatamente, la visita dall'osteopata di venerdì mi ha rimesso in piena forma e supero anche queste difficoltà. Scapicollandomi giù, sorpasso Casa Bastoni e un solitario passeggiatore, mentre ammiro il bosco che sta riprendendosi dal lungo inverno e qualche fattore che inizia a potare i suoi olivi (mi sa che domenica prossima tocca anche a me...).

Arrivo a Santa Lucia in 1h e 58' scarsi, stanco ma moderatamente soddisfatto. L'allenamento ne è valsa la pena, la giornata è stata fantastica, ma sicuramente per fare la TAW alla grande c'è ancora da lavorare nei prossimi 2 mesi!!!